| "Le cose che restano" è la storia di una famiglia che si divide e di una casa che si svuota, a seguito di un evento doloroso. Ma è anche la storia di come, a poco a poco, la famiglia e la casa ritrovano vita e senso, lasciandosi abitare - e contaminare - da nuove esistenze. Nora, Andrea e Nino reagiscono con fatica e coraggio al disorientamento che li colpisce, cercando - fuori e oltre la famiglia - altri mondi, altri amori, altre spinte a vivere.
Accanto ad essi si muovono i nuovi cittadini italiani, uomini e donne tra i venti e i quaranta anni, presi nel giro del lavoro che c'è e non c'è, della responsabilità e della moralità che si appannano, delle guerre che combattiamo senza dire che le combattiamo, dei popoli che vengono a noi dalla povertà e ci interrogano. È una storia che cerca di raccontare chi siamo, cosa siamo diventati, e cosa non vogliamo più essere. Così, questa famiglia che confusamente resiste e faticosamente si ricompone, si fa simbolo di un intero paese alla ricerca di una nuova identità.
le dichiarazioni di Ale:
"Non so quanti altri attori abbia visto Gianluca Tavarelli prima di scegliere me per "Le cose che restano". Mi sono subito affezionato alla mia parte perché è scritta in modo pazzesco. Già nel provino si rivelava il carattere del mio personaggio che è molto pieno di vita, espansivo, positivo. Ho girato circa otto giorni, poiché Lorenzo compare solo nel prologo. Era la prima volta che mi capitava la morte d'un personaggio e già leggendo la sceneggiatura ero rimasto scioccato. Ho tentato di rendere al meglio la sua grande gioia di vivere.
Per me è stata davvero un'esperienza fantastica prendere parte a un cast così importante, una fortuna poter imparare da loro. È un piccolo grande ruolo che esercita un'influenza in tutto l'arco della vicenda. "Le cose che restano" secondo me rappresenta molto bene il nostro presente, affronta molte tematiche attuali con naturalezza e con partecipazione."
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